Domande e risposte
Sono uno storico dell'arte che collabora con un fotografo professionista NON iscritto alla SIAE (non sono iscritta nemmeno io), per il quale mi capita di scrivere critiche alle opere o certificati d'autenticità. Vi chiedo come tutelare il mio lavoro come redattore testi e il suo come fotografo in materia di diritti d'autore? Il materiale spesso compare soprattutto in Facebook. Esiste un modo per tutelare il nostro lavoro?
L’art. 6 della legge sul diritto d’autore (legge 633 del 1941) stabilisce che “Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale”.
Ciò significa che è necessario che vi sia concretizzazione, estrinsecazione o esteriorizzazione dell’opera.
E’ necessario, poi, che l’opera sia nuova, originale e che appartenga all’arte o alla cultura.
Non mi sembra che vi siano dubbi che rientrino in tale novero la redazione di critiche d’arte o la fotografia. La prima rientra nell’ambito dell’art. 2, n. 1 l.d.a., in qualità di opera didattica o scientifica; la fotografia è tutelata ai sensi dell’art. 2, n.7 l.d.a. (ma si vedano anche gli artt. 87 e seguenti della legge).Il diritto d’autore, in ogni caso, non tutela la semplice idea, ma non richiede - ai fini dell’acquisto del diritto e del riconoscimento della paternità - che l’opera sia registrata e/o depositata.
Non importa quale sia il mezzo utilizzato per portare all’esterno l’idea: l’art. 1 l.d.a., infatti, dispone che le opere sono tutelate “qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”.
In definitiva, anche la pubblicazione su Facebook rientra nei concetti di concretizzazione, estrinsecazione ed esteriorizzazione dell’opera. Tuttavia, nel caso in cui tema di poter perdere dati per mezzo della semplice pubblicazione sui social network, Le suggeriamo di utilizzare sistemi di deposito delle opere: oltre al tradizionale deposito in SIAE, esistono servizi analoghi - dotati della medesima efficacia giuridica, ma più economici - come, ad esempio, Patamù, che appone una marcatura temporale sull’opera, dotandola di una data certa (per ulteriori informazioni, Le consigliamo di visitare il sito www.patamu.com).