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Domande e risposte

Vorrei sapere se l’autore di un’opera può opporsi ad ogni utilizzo dell’opera o solo a quelli con finalità economiche.

Il contenuto del diritto d’autore consiste nell’assicurare all’autore stesso il controllo dell’utilizzazione economica dell’opera per consentirgli, da un lato, di ottenere una partecipazione ai ricavi derivanti dall’utilizzazione medesima e, dall’altro, di salvaguardare gli interessi non patrimoniali connessi con l’utilizzo dell’opera. Per tale ragione all’autore è accordato un duplice ordine di prerogative: alcune di carattere patrimoniale, riconoscendogli il “diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo, originale o derivato” e, limitatamente a talune utilizzazioni, il diritto di ottenere un equo compenso; altre di carattere non patrimoniale, attribuendogli il diritto di rivendicare la paternità dell’opera, quello di opporsi a qualsiasi modificazione che possa arrecare pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione e anche il potere di ritirare l’opera dal commercio quando ricorrano gravi ragioni morali. Occorre, dunque, individuare quali siano le attività attraverso cui l’opera viene utilizzata economicamente e che la legge riserva in esclusiva al titolare o in relazione alle quali conferisce all’autore un diritto al compenso. Utilizzazione si ha quando l’opera viene messa a disposizione di altri, in modo da poter essere usufruita nella sua forma rappresentativa (si ricorda, infatti, che oggetto del diritto di esclusiva non è anche il suo contenuto di informazioni e idee). L’utilizzazione, invece, non comprende la fruizione personale che si realizza mediante la lettura, la visione e l’ascolto.

Si ha, quindi, utilizzazione quando l’attività è destinata a consentire a terzi la fruizione dell’opera, consistendo nella riproduzione in esemplari e nella loro distribuzione, nella comunicazione al pubblico dell’opera mediante rappresentazione, esecuzione o, ancora, diffusione a distanza. Si tratta di attività volte a far conseguire un corrispettivo e un profitto al titolare, tradizionalmente svolte da imprese che esercitano un’attività d’intermediazione fra l’autore e i terzi, realizzando e commercializzando gli esemplari o prestando i servizi attraverso cui l’opera viene comunicata. Al giorno d’oggi, però, con la diffusione delle macchine fotocopiatrici, dei registratori di dischi e film e con l’avvento della tecnologia digitale e delle telecomunicazioni è diventato sempre più difficile distinguere l’attività dell’intermediario da quella del privato, poiché anche quest’ultimo può essere in grado di riprodurre e diffondere un’opera portandola a conoscenza del pubblico.

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